© Fulvio Michelotti

AltareStoria

L'Assiolo Martino  5 di 5

 

Fu una notte bellissima, ricca di emozioni, di lacrime di gioia e di racconti.
Il giorno dopo, la famiglia pensò al da farsi, perché ormai era davvero troppo tardi per iniziare il viaggio per migrare verso il caldo. Che fare? Dove rifugiarsi?
Mentre i genitori pensavano e pensavano, il nostro piccolo eroe vide un viso conosciuto. Era lei, era quella maestra che, maldestramente, aveva cercato di aiutarlo. Scendeva a passo veloce giù dal viale. Con lo sguardo l’assiolo la seguì e vide che si stava incamminando con la seconda maestra (proprio quella che lo aveva salvato) verso destra, vicino al bellissimo Museo del
vetro.
Parlò subito con mamma e papà e decisero di seguire quelle due signore. Le maestre li videro e capirono subito cos’era accaduto. Erano felici e invitarono la famigliola a seguirle.
Venne subito indetta una riunione importante. Tutti i bambini, tutte le bambine tutte le maestre e tutti i mastri, tutte le bidelle e tutti i bidelli si riunirono in giardino per cercare una soluzione, che non tardò ad arrivare. Un bravo maestro, dalle mani d’oro, costruì in quattro e quattr’otto una fantastica casetta: calda ed accogliente.
Venne sistemata sul grande pino situato al centro del giardino della scuola. E così passò l’inverno e arrivò la bella stagione.
Ancora oggi, ogni estate, Martino (così era stato chiamato il piccolo assiolo) torna a salutare i bambini della bella scuola di Altare.
 

Dedichiamo questa fiaba e questo lavoro a Silvana, con gratitudine ed affetto.
 

I bambini e gli insegnati della Scuola Primaria di Altare